Estremisti da isolare

Sono un “estremista da isolare”, uno della frangia violenta, se volete sono un antagonista e certe volte un anarco-insurrezionalista. Dipende dai giorni. Ho cominciato poco più che adolescente quando un simpatico neonazista austriaco ha regalato un albero di natale al Papa e mentre ero lì a dire, assieme a tanti altri “estremisti da isolare”, che cantare Bianco Natal sotto quel pino era un po’ ipocrita, un celerino voleva a tutti i costi spaccarmi la testa. Ho messo il casco, l’ho mandato a quel paese e fatto volare le transenne. Dopo di che è stata una lenta discesa negli abissi dell’“estremismo da isolare”. Il training è stato duro. Imparare a far volare i sampietrini non è facile, ci vuole una impostazione seria per non slogarsi una spalla. Pensate noi “estremisti da isolare” sappiamo anche perchè li facciamo volare i sampietrini. Perchè loro, le guardie, i buoni per intenderci hanno le pistole, i blindati, i gas lacrimogeni illegali, i manganelli e tanta tanta voglia di romperci le ossa.

Ho spaccato vetrine di agenzie di lavoro interinale scoprendo che è penalmente più grave che dare un calcio in bocca ad uno sconosciuto. E’ giusto, minacciare la proprietà privata, il vero fulcro di questa società è molto grave. Pestare di botte un altro essere umano è violenza privata, non desta allarme. E’ roba da delinquente comune o da figlio di comandante dei vigili o di poliziotto. Non è roba da “estremista da isolare”.

Ero da isolare quando impedivo con altri energumeni come me che un povero palazzinaro qualsiasi speculasse su un parco pubblico. Dovevo dissentire civilmente e lasciarlo fare – questa è la vulgata comune – , e invece no. E’ più forte di me, gli ho smontato il cantiere e ho preso a calci in culo le sue guardie giurate e i poliziotti accorsi per far rispettare le regole di civili convivenza. Quelle che dicono che i soldi e il profitto hanno ragione, comunque.

Ero da isolare quando impedivo gli sfratti e occupavo case vuote, perchè in una città in emergenza abitativa è una bestemmia prendere le case vuote e darle a chi sta per strada. Roba da “estremisti da isolare”.

 

Ero da isolare, condannare, fermare alla frontiera, arrestare preventivamente a Genova nel luglio 2001. Camminavo per strada assieme a tanti e tante quando qualcuno ha deciso che non potevo più. Non ci hanno mandato un fax per dircelo, ci hanno mandato plotoni di guardie col lavaggio del cervello contro i sovversivi. A Genova c’era un “estremista da isolare” che è stato isolato per bene, per sempre, da un colpo di pistola probabilmente partito da una villetta in Texas e deviato chissà in che modo fino a Piazza Alimonda.

Ecco quel giorno, mio malgrado, ero veramente un “estremista da isolare”, avrei bruciato tutto, avrei massacrato uno ad uno quegli uomini finti che siedevano dentro al palazzo e usavano come stecchini le nostre ossa. L’odio ce lo avete insegnato voi.

 

Ieri in Val di Susa, era stata indetta una manifestazione nazionale. Vi sieste stupiti che ci fosse gente che con la Valle non c’entrava niente. Siete dei geni, avete partecipato da giovani alle manifestazioni sul Vietnam o a quelle partecipavano solo i vietanamiti che erano in Italia, credo una quindicina?

Da qualche anno i cittadini valsusini manifestano il loro dissenso con grande civiltà con il risultato che ve ne siete fottuti allegramente e avete fato come cazzo vi pareva. Decidete sui cittadini, anzi contro i cittadini e poi vi stupite che non capiscano, che non vedano le grandi possibilità dietro le grandi opere. Forse è perchè loro non ci mangiamo e non devono farci mangiare gli amici. Non è qualunquismo, questo, è la verità delle vostre cricche.

Siete proprio belli da vedere lì tutti insieme: politici e papponi del pdl e del pd, deputati con la faccia stupita a invocare la giusta repressione, giornalisti servi di questo o quell’imprenditore.

La democrazia come la pensate voi è una cosa molto strana: il grande politico di turno decide del futuro delle persone, fate e disfate impicci a vostro piacimento, i giornali possono fare uno scoop e dimostrare che tutto sommato il sistema funziona e i cittadini al loro posto possono civilmente dissentire.

La democrazia come la pratichiamo noi è diversa: nessuno può rubarci il futuro impunemente, nessuno può decidere al posto nostro, nessuno può parlare senza mettersi in gioco in prima persona.

Ieri avete trovato tante persone che mettevano in gioco il proprio corpo per affermare questi principi.

Abituatevi d’ora in poi sarà sempre così: nessuna delega in bianco per nessuno.

 

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